IL CASO MICROSOFT: La grande strategia dell'azienda di Bill Gates per imporsi sul mercato dei Browser, dal 95 ad oggi.
In base alle accuse del D.O.J. (Department Of Justice), nel corso degli anni novanta, la Microsoft deteneva un potere monopolistico sul mercato dei S.O. per Personal Computer ( Intel compatibili), pari al 90 % dei computer esistenti, attraverso il DOS e il Windows.
Le principali protezioni a questo monopolio erano il potere di mercato acquisito e l'elevata quantità di programmi applicativi esistenti per le piattaforme Microsoft.
Quantità di programmi esistenti:
70.000 per DOS - Windows (Microsoft)
2.500 per Os/2 Warp ( IBM)
12.500 per Apple.
Anche il mercato borsistico rispondeva prontamente all'avanzata del colosso, infatti tra il '94 e il '99 le azioni passavano da 7/8 $ a 100 $, con una crescita annua pari al doppio dei titoli tecnologici.
Però, qualche minaccia, che offuscava la maestosa avanzata, arrivava dai Middleware ( software composti dai codici API e cioè mini programmi messi a disposizione dei programmatori di software applicativi) Utilizzando questi codici, era possibile agganciare gli applicativi realizzati dai programmatori alla piattaforma.
Per questo motivo, i Middleware, che erano progettati per operare su più S.O. , costituirono una possibile insidia proprio perché potevano essere utilizzati dai programmatori per diffondere i propri programmi su tutte le piattaforme in circolazione, con il conseguente indebolimento dell'effetto rete posto a protezione dei S.O. Microsoft.
Una serio attacco venne dalla Netscape e dalla Sun. La prima, con la realizzazione del Browser "Navigator", un programma di interconnessione per accedere ai siti internet. Il Browser poteva essere utilizzato su qualsiasi S.O. e si presentava come una piattaforma e poteva essere impiegato per ospitare programmi applicativi.
(Internet si stava sviluppando con passi da gigante e un applicativo del genere avrebbe seriamente danneggiato lo strapotere Microsoft.)
Altra preoccupante strategia veniva messa in piedi dalla Sun ( società di software e hardware), con la realizzazione di Java, un linguaggio di programmazione in grado di realizzare programmi capaci di girare su Browser. Con pochi codici API a disposizione, era dure la vita per Java, ma se si fosse sviluppato Netscape, allora sarebbe stato l'inizio del declino della Microsoft.
Accordo Sun - Netscape: il Browser della Netscape avrebbe installato sulle macchine degli utenti finali il compilatore per Java in modo da permettere la visualizzazione e l'esecuzione dei programmi realizzati in Java.
Il principale obiettivo della reazione della Microsoft fu quello di impedire che l'installazione di Navigator e di Java su Windows e su altri S.O. potessero costituire un interfaccia per programmatori facendo vacillare la difesa del loro potere di mercato.
Per poter raggiungere l'obiettivo prefissato, la Microsoft avrebbe voluto che Navigator non si basasse sui codici api, in questo modo, in Windows, avrebbe perso ogni ambizione a svolgere il ruolo di piattaforma. A questo punto la M. propose alla Netscape. di siglare un accordo in base al quale quest'ultima avrebbe potuto usufruire del supporto tecnico della M. , in cambio però, la N. doveva cercare di realizzare un prodotto senza l'utilizzo dei codici api.
Il D.O.J. giustificò la richiesta argomentando che la M. aveva solo l'interesse di ostacolare la ditta avversaria , con l'unico scopo di mantenere il dominio del settore S.O.
Chiaramente la Netscape non fu d'accordo con la proposta della Microsoft e la reazione non tardò ad arrivare, infatti la società di B. Gates negò l'accesso ad alcuni codici api necessari al completamento della versione di Navigator w95 compatibile. Anche se ufficialmente venne dichiarato che i codici api richiesti e negati, erano in fase di ultimazione e che non era un diniego punitivo ma dovuto al tempo della lavorazione.
Nonostante la strategia di difesa della Microsoft , Navigator di Netscape ben presto si affermò e nel 95 raggiunse una diffusione pari al 80% del mercato. A questo punto l'unico modo che aveva la M. per contrastare l'avversario era combatterlo sul suo campo ed infatti la società di Bill Gates iniziò ad aumentare gli investimenti nel campo della ricerca e nello stesso tempo il numero di programmatori che lavoravano al progetto della realizzazione di un browser passarono da 5 o 100.
Tra il 1995 e il 1999 la M. ha compiuto passi da gigante nel settore raggiungendo e superando la concorrente Netscape. Il sorpasso è stato dovuto sicuramente alle migliori capacità tecniche che sono state presentate agli utenti finali, ma anche alla migliore integrazione che l'Explorer (il browser della M.) aveva con Windows, senza contare le mirate strategie attuate dalla società per favorire una globale distribuzione del loro prodotto danneggiando l'avversario.
Inizialmente Explorer era un prodotto del tutto separato da Windows, ma poi in base alla strategia messa a punto dalla M., divenne parte integrante del Sistema Operativo Windows.
Sul punto in questione, il D.O.J. afferma che questa azione è stata ideata con finalità escludenti e diretto a danneggiare l'impresa avversaria. D'altra parte, la M. si difende dicendo che nei piani iniziali della progettazione del browser era prevista l'integrazione nel S.O. e nessun fine recondito.
In effetti, le vere intenzioni della Microsoft si possono ricavare guardando al reale miglioramento delle prestazioni che l'integrazione tra l'Explorer e Windows apporta. Anche se il D.O.J. , sembra sia rimasto della stessa idea, dopo che l'esperto nominato dal giudice, ha affermato che le prestazioni di Windows migliorano sensibilmente dopo aver disinstallato l'Explorer.
La prima versione di Explorer era separata dal S.O. ed era possibile disinstallarlo senza pregiudicare il sistema. Già a partire dalla terza versione del '95, la M. decide di legare più strettamente i due prodotti, anche se è sempre possibile disinstallare Explorer dal sistema. Il browser basa il suo funzionamento anche su alcuni file del S.O. quindi la rimozione totale del prodotto potrebbe causare dei malfunzionamenti alla piattaforma, è comunque possibile rimuovere solamente i file del browser non comuni al Sistema Operativo. Il legame più stretto viene raggiunto con Windows 98 , dove browser ed S.O. sono perfettamente integrati e non è possibile rimuovere il prodotto, anche se è possibile installare altri browser ed utilizzarli come predefiniti.
La M. ha sempre affermato che la decisione di integrare browser e S.O. sia stata concepita prima della sua progettazione, e conferme ne arrivano dai verbali delle assemblee. Inoltre ha presentato durante il dibattimento le corrispondenze interne dove si dimostrava che la possibilità del legame era stato preso in considerazione ben prima del 1995, quando secondo l'accusa, la M. avrebbe intrapreso la sua politica predatoria nei confronti della Netscape.
La Corte si è avvalsa dei servizi del prof. Felten, per valutare le possibili conseguenze dalla rimozione del browser dal S.O. ed il risultato è stato che, come previsto, il S.O. funzionava correttamente ed in alcune procedure era anche più veloce.
Per quanto riguarda la distribuzione gratuita di Explorer c'è da fare qualche considerazione. Intanto, l'orientamento iniziale era la sua commercializzazione al pari di Navigator. Poi però, i dirigenti Microsoft si resero conto che l'obiettivo primario non era un guadagno monetario ma il raggiungimento di una buona posizione nel mercato dei browser, quindi iniziarono una massiccia campagna di distribuzione gratuita. Iniziando dall'inserimento nel sistema operativo Windows, ma anche separatamente in modo da realizzarne versioni per altre piattaforme inclusi i computer Apple. Queste manovre non possono che essere viste dal D.O.J. come una strategia per acquistare terreno nel mercato dei browser dove la Netscape era la regina incontrastata.
I principali canali di distribuzione dell'Explorer sono stati: i produttori di computer e gli access providers, ma anche la possibilità di scaricare attraverso siti internet la versione aggiornata del browser ed infine attraverso i CD delle riviste di informatica.
Nei confronti dei produttori di computer, la M. ha adottato una strategia molto lineare. Ha collegato prima commercialmente e poi tecnicamente, la preinstallazione del S.O. a quella del browser e impedito ( attraverso copyright) che questo potesse essere disinstallato o che potesse apparire sullo schermo con meno evidenza dei produttori rivali. Tutto questo per raggiungere un preciso obiettivo, cioè massimizzare l'utilizzo del proprio browser.
Per aumentare la diffusione del suo S.O. e quindi del suo Browser, la M. garantiva dei prezzi particolarmente convenienti ai produttori di P.C. che in cambio si impegnavano a promuovere l'explorer e di conseguenza, chi non sottostava all'accordo era costretto a pagare prezzi più elevati per la fornitura dei propri computer con i S.O. della Microsoft. Anche questa strategia ebbe gli effetti desiderati, infatti nel '96 Navigator era il browser più diffuso, mentre nel '99 dei 60 principali produttori di computer solo 4 preinstallavano Navigator.
Un'altra tecnica strategica usata dalla Microsoft fu quella di stabilire legami contrattuali con gli Access Providers. Infatti anche qui la sua principale preoccupazione fu quella di assicurarsi il maggior numero di Provider in modo da aumentare sensibilmente la distribuzione di Explorer, limitando contrattualmente la diffusione di altri browser in quei Provider entro una soglia percentuale ben precisa. In cambio i Provider ne ottenevano visibilità, pubblicità, facilità di registrazione nei sistemi Microsoft, come l'instradamento automatico verso determinati Provider legati contrattualmente.
Questi movimenti contrattuali portarono in poco tempo tra il '95 e il '98 ad un risultato molto importante, circa il 94% dei Providers "amici" distribuivano l'Explorer per un totale del 60% dei clienti.
Un altro importante passo verso la diffusione di Explorer, la M. lo fece stabilendo dei contatti con i Content Providers ( società che forniscono informazioni su internet). Per accattivarsi le simpatie e quindi anche i favori dei Cont. Prov. La M. utilizzò l'Active Desktop (una particolare funzione di Windows che permette di visualizzare sul desktop del S.O. dei bottoni collegati a dei canali tematici) inserendo al suo interno le icone dei Content Provider che distribuivano l'explorer , realizzando così una sorta di "baratto strategico".
Nel 1996 la Apple, installava nei propri computer il browser Navigator, ma la M. minacciò di non fornire più la versione di Office compatibile Apple, se non avesse deciso di invertire rotta ed iniziare a distribuire l'explorer. Nel agosto del '97, la Apple capitolò dovendo cedere alla pressione della Microsoft, firmando il contratto" Technology Agreement" , con il quale la M. in cambio di quanto detto prima, avrebbe continuato a fornire versioni aggiornate di Office per Apple per 5 anni.
Nel giro di 2 anni la Microsoft passò da una trascurabile quota di mercato a quasi la metà:
Navigator dal 01/96 al 11/97 è scesa dal 80% al 55% del mercato.
Explorer dal 01/96 al 11/97 è cresciuta da 5% al 36 % del mercato.
Nell'aprile 98 ambedue i browser avevano il 45% del mercato totale.
Un risultato impensabile, considerando lo svantaggio iniziale, queste due società sono arrivate a dividersi quasi perfettamente il mercato. Un grandissimo risultato per la Microsoft che ha fatto uno sforzo enorme per raggiungere la posizione attuale, mentre dall'altro lato la Netscape, nonostante partisse da una posizione di vantaggio ha perso metà del suo impero nel giro di tre anni.
Fino ad ora abbiamo visto le misure attuate dalla M. per contrastare la Netscape, ora passiamo alle azioni poste in essere per controbattere ad un'altra società rivale, la Sun.
Nel '96 la M. strinse un accordo sia tecnico che di licenza, con la Sun, visto che il Java stava diventando uno standard ampiamente usato dai programmatori. Da questo accordo, la M. poté acquisire le conoscenze del linguaggio Java, in modo da realizzarne una propria versione ( Visual J ++ ), potenziandolo, inserendo al suo interno delle applicazioni, capace di generare programmi più evoluti, ma funzionanti solo su piattaforme Windows, ma non più su tutte le piattaforme. Infatti, una corte americana, condannò per questo motivo la M., dando ragione alla Sun che l'aveva portata in giudizio. Così la Microsoft aggiunse una nuova funzione, dove si dava la possibilità al programmatore di scegliere di avere a disposizione in ambiente Java le caratteristiche normali( e quindi compatibili con tutti i S.O.) oppure avvalersi anche dei software aggiuntivi M. al costo però di veder funzionare i loro programmi solo in ambiente Windows.
Il Giudice Jackson ha cercato di individuare il cosiddetto "Mercato Rilevante" in modo da valutare la posizione della Microsoft al suo interno.
Il Mercato Rilevante è stato valutato sulla base della sostituibilità di breve periodo della domanda e dell'offerta, sostituibilità per altro molto bassa in riferimento a PC-Intel compatibili. E prendendo in considerazione la quota di mercato, negli ultimi 10 anni, i sistemi operativi Microsoft hanno coperto dal 90 al 95% del mercato. Visto che in generale un impresa viene accusata di avere un potere monopolistico quando raggiunge il 70%, la M. indubbiamente ha un potere monopolistico dei Sistemi Operativi(per PC-intel compatibili) e bisogna applicarle uno stretto controllo antritrust per impedire la fine della concorrenza nel settore.
Ma attraverso l'analisi strutturale del effettivo potere di mercato, in definitiva non ci permette di raggiungere una soluzione e stabilire se la M. detenga un potere monopolistico, ma l'unico risultato al quale si può pervenire è che esistono numerosissimi programmi che girano su questa piattaforma e che questo rappresenta una forte barriera protettiva a vantaggio della Microsoft.
A questo punto però, bisogna trarre determinate conclusioni. La giustizia Americana è caduta in contraddizione quando ha accusato la Microsoft di mettere in atto pratiche abusive forte del suo monopolio nei S.O. per attaccare strategicamente la Netscape nel settore dei Browser, quando la Netscape stessa deteneva a sua volta il monopolio nel settore.
Il potere economico di un'impresa è in definitiva riconducibile alla possibilità di espandersi nei territori di altri. L'individuazione di un potere di mercato comporta un indagine sugli ostacoli che un impresa incontra nel sottrarre consumatori ad un impresa rivale senza perdere i propri.
Per quanto riguarda il potere M., sembrerebbe connesso principalmente all'elevato quantitativo di programmi per Windows. Laddove però un nuovo entrante potesse con successo contrapporre a questa caratteristica un diverso fattore di competitività, la barriera di entrata si potrebbe dire oltrepassata e quindi la M. non avrebbe nessun potere monopolistico.
Nell'ambito di un procedimento antitrust, bisogna tenere presente che l'individuazione del potere di mercato è incorporato in un procedimento teso ad accertare eventuali comportamenti abusivi.
Questi comportamenti non possono che costituire un sott'insieme delle regole del gioco. Di conseguenza, un impresa dominante che non possa adottare comportamenti abusivi ( perché non può modificare le regole del gioco) non assumerebbe alcun rilievo dal punto di vista dell'antitrust. Quindi un impresa dominante è quella che da sola può controllare o modificare le cosiddette regole del gioco.
La M. nel concorrere in un mercato, può contare su diversi punti a suo vantaggio, dispone di:
· una organizzazione industriale tra le più avanzate tecnologicamente,
· 30.000 dipendenti selezionati dalle migliori università e centri di ricerca,
· una quantità enorme di programmi esistenti per le sue piattaforme,
· la particolare rete di brevetti e copyright posta a tutela del software che le consente di imitare le idee che vengono incorporate nei nuovi software,
· la presenza di una pluralità di accordi tra la M. e un enorme quantità di società,
· conoscenza di informazioni privilegiate sulle caratteristiche tecniche dei prodotti commercializzati.
Le regole che la Microsoft ha strettamente controllato riguardano essenzialmente la natura e le modalità di impiego delle variabili con cui si compete nel settore del software, e cioè il prezzo e l'introduzione di nuovi prodotti.
Ogni qualvolta la M. entra in un nuovo settore, immancabilmente pratica dei prezzi più bassi per fare concorrenza, ma anche perché riesce a sostenere dei costi molto bassi. Inoltre, nel caso in cui inserisce l'utility in Windows, il costo sarà pari a zero e quindi qualsiasi altra azienda che commercializzava lo stesso prodotto, avrà un brusco calo delle vendite; la cosa è successa alla Netscape, costretta a distribuire gratuitamente Navigator.
La Microsoft ha spesse volte adottato una particolare strategia definita "adottare, estendere ed estinguere", cioè adottare nuove conoscenze, potenziarle e migliorarle ed in fine rendere il loro prodotto il nuovo standard di mercato, con la conseguente estinzione o quasi del prodotto dal quale hanno tratto le notizie.
La Microsoft ha imitato e potenziato il Java, ha fatto lo stesso con Navigator, diverso tempo prima aveva i imitato l'interfaccia grafica di Apple, (e quella volta, nonostante il processo la Microsoft fu assolta dalla Giustizia Americana).
Nel corso degli anni, quindi, la Microsoft è riuscita ad esercitare un effettivo controllo sulle due variabili (prezzo e tipologia di prodotto) su cui si svolge la lotta concorrenziale. In definitiva, per concludere, possiamo dire che la Microsoft Corporation in questi anni ha esercitato un effettivo potere monopolistico, e nonostante la sostanziale situazione di monopolio, ha sempre mantenuto alta la qualità dei suoi software.
Dott. Fabio Puliafito